domenica 1 febbraio 2015

Corte Nera, recensione di Vittorio De Agrò per il blog "Il rumore dei libri"

recensione di Vittorio De Agrò per il blog "Il rumore dei libri"

Ci sono città, luoghi e ambienti naturali che hanno in sé le caratteristiche idonee a dar spunto agli scrittori e sceneggiatori per poter scrivere gialli o noir e dove poter sviluppare intriganti spy story e movimentate avventure.

Il lettore non può pensare ad alcune città americane come New York, Miami, Las Vegas o se volessimo rimanere in Europa ad esempio Londra regina delle spy story con James Bond.

Eppure è possibile creare l’atmosfera e le condizioni perfette per inchiodare il lettore alla lettura e stuzzicare la sua immaginazione facendo magari ricorso alla storia e alla vicende locali di una città,magari non necessariamente una metropoli

Il connubio tra storia e immaginazione ha grandi potenzialità narrative se usato con attenzione e misura.

Un buon esempio di riuscito connubio è sicuramente “Corte Nera” raccolta di racconti ambientati in epoca diverse nella bella, affascinante e misteriosa Salerno.

Molti conoscono e amano Napoli e le sue bellezze, ma anche Salerno ha una sua storia gloriosa e un passato da cui poter attingere materiale e suscitare curiosità e interesse del lettore

Così gli autori di questa raccolta: Cicciaglia, D’Amato,Papa, CarloMagno con abilità e talento hanno costruito quattro storie apparentemente diverse, ma in vero legate dalla figura della donna incarnata dal personaggio di Gemma dipinta in rapida successione nei racconti come vittima , carnefice , maga e voce narrante; quattro donne diverse eppure tutte dotate di fascino e mistero.

Una raccolta che parla di omicidi, manipolazioni, tradimenti e avidità scandite lungo i secoli dove i personaggi maschili risultano subalterni e soggiogati dalla bellezza e intelligenza di queste donne.

Salerno è raccontata e descritta con poche ed efficaci pennellate che permettono al lettore di immergersi nei diversi periodi e ambienti storici cogliendo l’anima e l’essenza di questa città e dei suoi abitanti.

L’elemento storico è caratterizzato soprattutto dalla particolare e curiosa arma del delitto con cui vengono commessi gli omicidi:la sagitella, strumento usato un tempo dalla medicina per eseguire i salassi.

La struttura narrativa è lineare, semplice e ben sviluppata permettendo di seguire i racconti con interesse e attenzione.

Gli stili degli autori sono puliti, curati, scorrevoli e soprattutto mostrano abilità e bravura nel manovrare l’elemento storico costruendo un buon pathos narrativo e un ritmo costante e avvolgente.

I personaggi sono costruiti in maniera coerente e chiara risultando credibili e convincendo anche nel loro lato introspettivo.

Il lettore dopo aver letto “Corte Nera”non potrà non avere la curiosità di visitare Salerno e soprattutto prenderà atto che in fondo per scrivere un buon giallo in fondo basta osservare con attenzione anche il proprio e piccolo mondo

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