venerdì 12 dicembre 2014

FREDDO - racconto breve per il Premio S.Martino de Porres

Racconto breve scritto in occasione della XIV edizione del Premio San Martino de Porres, per la premiazione del commissario Mimmo Credentino.



FREDDO

È febbraio e fa freddo, il fiato diventa subito una nuvola di vapore evanescente. Fa freddo a febbraio, a Milano ancora di più, si sa, soprattutto quando scende la sera.
Fa freddo. Tra le ombre dei palazzi, là dove la luce dei lampioni non arriva, avvolto in una nebbiolina liquida e sfumata, nel freddo e nel silenzio, cammina un'anima nera, un cacciatore. Annusa l'aria come un predatore, scruta gli spazi più bui, le aree meno frequentate e aspetta. Ha fame, ma non di cibo.
Fa freddo fuori. La donna è in coda nel traffico, anche lei intrappolata nella scatola di lamiera della sua macchina. per fortuna è quasi arrivata, manca poco. È raffreddata e ha i piedi gelati che le fanno male. Ha 41 anni e un'altra giornata è scivolata via. pensa a casa sua, al calore e all'abbraccio dei suoi quando rientrerà. Il tepore che farà scordare la fatica e i soliti problemi. È quasi felice.
Fa freddo fuori. Mimmo, Mimmo Credentino, sostituto commissario in servizio presso la Procura della Repubblica del Tribunale dei Minori di Salerno, non è abituato a quella temperatura. È nella sua macchina, in coda nel traffico, e pensa che a Milano, obiettivamente, a febbraio fa molto freddo.
Finalmente è arrivata. la donna parcheggia la macchina, prende la borsa dal sedile e guarda se ha scordato qualcosa. Ha una strana ansia, la smania di voler entrare presto nel portone, coprire quei pochi metri con un balzo, vincere l'ultimo brivido di freddo ed entrare finalmente nel suo appartamento.
Il predatore annusa l'aria e ne sente l'odore. C'è qualcosa dentro di lui, un freddo intenso, un buco nell'anima spalancato direttamente sulla bocca dell'inferno, e va a caccia di calore: lo vuole rubare, strappare, violentare quel calore. La vede. Il posto è buono, buio. Si avvicina silenzioso.
Lei, con le mani che le tremano per il freddo e non solo, chiude la macchina, ma c'è qualcosa che non va. C'è uno strano silenzio, che viene rotto da passi affrettati. Si sente strattonare, avvinghiare, abbrancare. Il fiato le manca, non può muoversi, non ci riesce. L'alito dell'uomo sul collo, sulla faccia, le sue mani dappertutto, vorrebbe gridare ma la voce non le esce. Lui la tira, come un lupo che vuole portare la preda nella tana, lei resiste, ci prova. Un freddo ancora più intenso la immobilizza, un freddo che viene da dentro, il freddo della paura. Un lampo, un flash nella mente, pensa a casa a sua, ai suoi cari, al calore. È la scossa. Si ribella, lotta e finalmente urla con tutti il fiato che le resta, e urla non solo con la voce, ma con tutta se stessa.
Mimmo Credentino è in macchina, un po' distratto dal traffico, dalla zona, i Navigli, non proprio il massimo. Le luci delle altre auto, i riflessi dei lampioni sulla strada ancora lucida di pioggia, il piacevole tepore del riscaldamento, un po' di musica. Ma Mimmo ha l'occhio allenato, gli basta un movimento per capire che qualcosa non va e quel movimento lo ha visto, lo ha scorto tra alcune macchine parcheggiate. Abbassa un po' il vetro del finestrino e lo schiaffo del freddo gli porta anche l'eco di un grido, la richiesta d'aiuto.
Mimmo è un poliziotto e sa che deve fare, sa che lo DEVE fare e sa che non c'è opzione, non c'è ragione. Fa freddo, ma lui è più freddo: Ferma la macchina, scende e corre.
Quando lo prende, l'animale ha ancora i pantaloni abbassati. Cinzia è spaventata, sotto shock, immobile, pietrificata. Mimmo la rassicura con lo sguardo, mentre tiene a bada la belva.
Le luci blu delle pattuglie e dell'ambulanza riempiono l'aria e rompono il silenzio. "Ho fatto solo il mio dovere", dice a chi gli chiede. Ho fatto solo il mio dovere.

domenica 30 novembre 2014

Il Confessore, di Jo Nesbo: bello e incasinato

Un bel libro. L'inizio mi ha spinto ad andare avanti senza fermarmi. Già dalla seconda parte, però, la situazione si è incasinata non poco. Di certo è colpa mia, perché di ricordare quei nomi norvegesi proprio non mi scendeva. Devo dire, però, che il finale, anzi quasi il finale, è stato davvero bello. La conclusione, intesa come epilogo, invece, non mi è piaciuta. Un giallo ben costruito, con qualche morto di troppo, ma i personaggi sono belli, reali, anche se norvegesi e, per capirli, bisogna immergersi in quelle atmosfere e in quella mentalità Molto più facile capire gli americani, perché forse ci siamo abituati dalla tv. Un complimento particolare va alla traduttrice, Maria Teresa Cattaneo. Se il genere vi piace, si può fare, ma c'è di meglio.

giovedì 23 ottobre 2014

"L'assassino non sa scrivere" di Piedimonte è uno scrigno di sorprese.

"L'assassino non sa scrivere" di Stefano Piedimonte. Ho aperto questo libro con curiosità,  non sapevo davvero cosa aspettarmi dopo aver letto tanto in giro su questo romanzo. È quasi tutto vero quello che si è scritto a proposito dell'assassino di Fancuno, il paese inventato dall'autore. Io amo i gialli e i thriller, questo libro lo è,  ma è anche altro, molto altro. Non si legge tutto d'un fiato, ma è solo perché in ogni pagina c'è molto da gustare. La trama "gialla", forse discutibile se vista con gli occhi dei puristi, è assolutamente in linea con lo stile del romanzo. Non sono un critico, non conosco i termini adatti da usare in questi casi, ma mentre leggevo pensavo un po' a Stefano Benni, un po' a Calvino e poi ho capito che invece è solo Piedimonte ed è un bel leggere. Tra i tanti aspetti, sempre perché non sono un critico, mi va di sottolineare le pagine dedicate al rapporto padre figlio. Secondo me sono di una straziante realtà e anche crude. I papà (e io lo sono) dovrebbero leggerle con un occhio di riguardo. Del giallo puro, le motivazioni dell'assassino sono un'altra chicca da gustare. Mi è piaciuto, il resto scopritelo comprandolo.

lunedì 20 ottobre 2014

Il cacciatore del buio, di Donato Carrisi, mi è piaciuto molto

Il cacciatore del buio, di Donato Carrisi. L'ho finito in due giorni e confermo quanto mi ha detto un amico: Carrisi è un genio. Al di là del modo di scrivere, che ovviamente non si discute, le trame che intesse sono sempre ardite e apparentemente complicate. Più si avanti nella lettura e, proprio come deve avvenire in un thriller, si scoprono particolari, dettagli e intrecci. Il libro mi è piaciuto molto e ovviamente lo consiglio agli amici. L'unica cosa che, dal Suggeritore in poi e che è un po' il comune denominatore di questo tipo di libri, che mi irrita, è che quando lo compri e inizi a leggerlo, già sai che per capire il "tutto" dovrai comprare il prossimo e poi un altro e così via. magari sapere quanti della serie ce ne saranno, toglierebbe l'ansia, almeno la mia ansia. Ma anche questo è marketing.

venerdì 17 ottobre 2014

Presentazione di Corte Nera a Salerno Eventi

Corte Nera presentato a Salerno Eventi... una serata davvero molto particolare. Grazie a Anna Maria Amorelli, Lucia D'Aiutolo, Cristina Santonicola, Luisa D'Andria e a tutto lo staff dell'associazione.





martedì 22 luglio 2014

Napoli Cultural Classic intervista a Rocco Papa

INTERVISTE ESCLUSIVE NAPOLI CULTURAL CLASSIC: LO SCRITTORE ROCCO PAPA

 22/07/2014

DI CHI PARLIAMO

Rocco Papa - giornalista scrittore premiato per la Sezione Libro Edito IX edizione Premio Internazionale Artistico Letterario Napoli Cultural Classic 
Giornalista di professione, ritiene che lo stile, consono al suo lavoro, influenzi la sua modalità di scrittura quando veste i panni del narratore?
Per quanto mi riguarda ritengo le due cose ben distinte. Certo, l'attitudine a scrivere è un vantaggio. L'esperienza giornalistica influisce, forse, nella sintesi e spesso non è nemmeno detto che sia un bene. Scrivere un romanzo, inventare una storia è un'altra cosa. Non tutti i giornalisti, pur se bravi, possono fare gli scrittore e, chiaramente, viceversa.

Quanto hanno inciso le sue esperienze lavorative sulla scelta delle storie che scrive e sulla preferenza per il genere thriller? 
Le esperienze lavorative direi nulla. Molto hanno inciso le decine di libri che ho letto o i film che ho guardato. Sono affascinato dall'intrigo, dal mistero, dalla soluzione di situazioni complicate. Ma anche da tutto ciò che si agita nell'animo umano, nella parte più buia. Indago quella sottile linea di demarcazione che divide gli uomini dai criminali. La scintilla che scoppia nella mente umana e che trasforma un uomo in un assassino o altro. Mi piace indagare questi misteri, magari per esorcizzare ciò che potrebbe accadere a ognuno di noi. A quante tentazioni resistiamo? E se un giorno dovessimo cedere alla passione, quella negativa, all'ira, alla vendetta, diventeremmo criminali. Potrebbe accadere a chiunque.

La sua avventura nel campo letterario ha avuto inizio nel 2006 con "Il sangue dei primi" e da allora le pubblicazioni si sono succedute, sempre accolte con successo. 

Con quale spirito affronta una nuova storia? Si prefigura già un percorso definito o la vicenda si sviluppa e si conclude prendendole la mano?
A dire il vero sono passati sette anni tra il primo e il secondo romanzo. Non sono molto prolifico, visto che lo scrivere per me è una passione e non un lavoro. Per fortuna ciò che scrivo piace. Non un pubblico vastissimo sul quale fare un sondaggio, visto che le piccole case editrici per le quali ho scritto hanno problemi di diffusione e non solo questi. Ma chi ha letto i miei libri, al netto di amici e parenti, è rimasto contento e credo non abbia pensato di aver buttato i soldi acquistando un mio romanzo. È una bella soddisfazione e mi spinge a continuare. Anche se non è ancora un lavoro, nello scrivere credo occorra, oltre all'ispirazione, anche serietà, metodo e un po' di tecnica. Le mie storie nascono con un inizio e una fine precisi. Il percorso anche è stabilito a grosse linee, poi nel corso dello svolgimento possono intervenire fattori che mi portano a modificare delle cose, ma il linea di massima mi muovo su una trama precisa.

Attualmente è impegnato nella presentazione di "Corte nera", libro in cui è presente con uno dei quattro racconti gialli ambientati nei vicoli del centro storico di Salerno. 

Com'è nata l'idea posta in essere con gli altri tre autori: Tina Cacciaglia, Paolo D'Amato e Piera Carlomagno?
Corte Nera è nata un po' per gioco tra noi quattro che ci divertiamo a scrivere. Poi è diventata una cosa seria fino a essere invitati al Salerno Letteratura. Una bella soddisfazione per quattro salernitani. Molto merito va dato anche al nostro editore Fabio Pinton della Runa Editrice che ha subito creduto nel progetto, quasi a scatola chiusa. È una sfida affascinante resa piacevole dai bravissimi compagni di viaggio che mi affiancano in questa avventura. Tutti giallisti di prim'ordine. Vediamo dove ci porterà,  in fondo il nostro era un modo anche per rendere omaggio alla nostra città che, dal punto di vista noir, non ha nulla da invidiare alle altre. Ci sono storie e storia millenaria, misteri, vicoli, leggende e delitti, tutti elementi per tirare fuori dei bei racconti.

Sei già predisposto a progetti futuri sull'onda di quest'effervescente momento?
Nulla di definito. Ho qualcosa in cantiere, bisognerà vedere se trovo un editore a cui piace. Di certo scrivo e scriverò sempre, perché oltre a leggere è ciò che mi piace di più fare.

centro storico di Salerno

La mia è una bella città e soprattutto vivibile. La vivo come "casa", perché è la mia casa. Ci sono cose da cambiare, cose belle e cose meno belle, ma non è forse così in ogni casa? Il viaggio, invece, per me è sempre stato sinonimo di avventura, a prescindere dalla distanza e dalla meta. In ogni luogo ci sono cose da vedere, da imparare, da gustare. La bellezza è dove vogliamo trovarla. Per me il viaggio è bellezza, ma lo è anche il ritorno.

L' Associazione Napoli Cultural Classic , nel corso della IX edizione dell'omonimo Premio Internazionale Artistico Letterario, in collaborazione con incostieraamalfitana.it, ha premiato il suo libro " Una vigilia di Natale" con la seguente motivazione :

La memoria, se prezioso scrigno di esperienze donateci dal vissuto degli altri, può diventare inesauribile fonte di riflessione cui attingere nei momenti di confusione e smarrimento. 

L'Autore, sensibile nel definire i sentimenti e raffinato nella stesura della narrazione, con incisività psicologica dà voce alle cose, spugne pregne di ricordi da cui estrarre linfa vitale per la proficua rinascita di  trascorse esistenze.

Solo uno dei tanti prestigiosi premi che le sono stati conferiti: come vive tali esperienze?
I premi, è inutile negarlo, fanno sempre piacere. Nella mia breve esperienza ho avuto la fortuna di essere premiato alcune volte e ne sono lusingato. Sul valore dei premi ci sarebbe da discutere. Mi piacciono quelli che poi hanno come finalità la diffusione della cultura e della lettura,  nello specifico. Non mi piacciono quelli che sono solo delle semplici passerelle per gli organizzatori, per appagare il loro ego e la voglia di essere protagonisti. Il Napoli Cultural Classic mi piace, anche perché coinvolge una marea di persone tra scrittori e, ovviamente, lettori o potenziali tali.

Sposato e padre di tre figli: come gestisce i suoi tempi per dare spazio anche agli affetti oltre che al lavoro e alla passione per la Scrittura?
È un casino, passatemi il termine. I bimbi sono ancora piccoli e la mia famiglia ha sempre la precedenza su tutto. Mia moglie è un angelo, di nome e di fatto, e mi aiuta a portare avanti la mia passione. Scrivo di notte normalmente, quando non sono troppo stanco. Io capovolgo la domanda:  il mio impegno è trovare il tempo per il lavoro e la scrittura, dopo gli affetti.

Che valore attribuisce alla Scrittura e alla Lettura nella società odierna e come pensa si possa intervenire per un maggior coinvolgimento della massa, attualmente distolta dalle numerose proposte tecnologiche? Quest'ultime potrebbero essere, viceversa, di aiuto per una presa di coscienza della necessità di coltivare l'aspetto culturale dell'esistenza?
La risposta è scontata. Anche se leggere non equivale a scrivere, ma è immensamente più importante. Ci sono aspiranti scrittori che hanno letto pochissimo: come si fa? Me lo chiedo spesso. Io non ricordo quasi mai il nome dell'autore dei libri che leggo, a parte quelli italiani, ed  è certamente un problema, ma dentro mi resta quello che ho letto, che mi fa maturare nuove cose, nuove idee, nuove sensazioni. Gli Italiani, in particolare, non leggono, ma pretendono di sapere tutto di tutto. Ma come? Con quello che si sente e si capisce dalla tv? Un popolo senza cultura è un popolo senza speranza, perché non sa nemmeno cosa sia la speranza; è un popolo senza bellezza e senza amore, perché non sa cosa siano. Detto questo,  cosa fare? 

Rocco incontra gli studenti

La scuola è l'unica risposta che ho. Gli insegnanti dovrebbero imporre la lettura, però assecondando i gusti dei ragazzi, altrimenti il risultato sarebbe catastrofico. Certe letture si apprezzeranno con il tempo. Io odiavo " I promessi sposi", ma rileggendoli da grande ho cambiato opinione. Ho avuto la voglia di rileggerli, questo è l'importante,  far venire questa voglia, quella di leggere. Sulle nuove tecnologie si dovrebbe fare un dibattito lunghissimo. Commercialmente, per gli scrittori sono un fallimento, ma per gli editori una manna. Per i lettori non cambia nulla: chi non legge, non leggerà,  a prescindere dal supporto.

a cura di Anna Bruno




giovedì 26 giugno 2014

La presentazione di Corte Nera a Salerno

Quasi duecento persone per la presentazione ufficiale di Corte Nera tenutasi a largo San Pietro a Corte a Salerno, nell'ambito di Salerno Letteratura. Ecco le foto dell'evento







lunedì 23 giugno 2014

lunedì 9 giugno 2014

Esce "Corte nera" antologia gialla

Corte Nera... Salerno si tinge di giallo con il libro di Tina Cacciaglia, Paolo D'Amato, Rocco Papa e Piera Carlomagno. Quattro storie gialle/noir ambientate a Salerno in epoche diverse. Con la prefazione della signora italiana del giallo Diana Lama per Runa editrice.  
Ecco le prime date:
Il libro esce ufficialmente in libreria il 19 giugno;  
25 giugno ore 20.00. Largo San Pietro a Corte a Salerno, presentazione ufficiale nell'ambito di Salerno Letteratura;
30 giugno, ore 20.30, Yachting Club Salerno, nell'ambito di Incostieraamalfitana.it;
3 luglio, Angri, ore 19.00 presso Officina delle Idee;
6 luglio, Cava de' Tirreni, ore 21.00, presso Rodaviva bar libreria.
27 luglio, Castellabate, ore 20,00, Fiera dei Libri
28 luglio, Cetara (da confermare)
Vi aspettiamo!

martedì 22 aprile 2014

Un premio per i racconti

    Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Napoli Cultural Classic, a seguito di un’attenta valutazione delle opere edite distintesi nel panorama dell’attuale produzione letteraria, in collaborazione con… incostieraamalfitana.it Festa del Libro in Mediterraneo:

       ASSEGNA il Premio per la Scrittura Edita all’ opera “Una vigilia di Natale”, di Rocco Papa nell’ambito della sezione su invito per l’edito dell’ omonimo Premio Artistico Letterario Internazionale ;

        COMUNICA che la cerimonia di premiazione è in programma per il giorno

       9 maggio 2014  ore 18.00, nella Sala dei Medaglioni del Palazzo Vescovile in Nola, con consegna dei premi ai vincitori del Concorso e a scrittori di riconosciuta fama;