giovedì 23 ottobre 2014

"L'assassino non sa scrivere" di Piedimonte è uno scrigno di sorprese.

"L'assassino non sa scrivere" di Stefano Piedimonte. Ho aperto questo libro con curiosità,  non sapevo davvero cosa aspettarmi dopo aver letto tanto in giro su questo romanzo. È quasi tutto vero quello che si è scritto a proposito dell'assassino di Fancuno, il paese inventato dall'autore. Io amo i gialli e i thriller, questo libro lo è,  ma è anche altro, molto altro. Non si legge tutto d'un fiato, ma è solo perché in ogni pagina c'è molto da gustare. La trama "gialla", forse discutibile se vista con gli occhi dei puristi, è assolutamente in linea con lo stile del romanzo. Non sono un critico, non conosco i termini adatti da usare in questi casi, ma mentre leggevo pensavo un po' a Stefano Benni, un po' a Calvino e poi ho capito che invece è solo Piedimonte ed è un bel leggere. Tra i tanti aspetti, sempre perché non sono un critico, mi va di sottolineare le pagine dedicate al rapporto padre figlio. Secondo me sono di una straziante realtà e anche crude. I papà (e io lo sono) dovrebbero leggerle con un occhio di riguardo. Del giallo puro, le motivazioni dell'assassino sono un'altra chicca da gustare. Mi è piaciuto, il resto scopritelo comprandolo.

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